Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata, Raphael Bob-Waksberg, Einaudi, 2021
Nel 2021 l’amore può ancora salvarci dalla follia di una tecnocrazia impazzita (il nostro mondo, nda)? La risposta è “diamogli una possibilità”, ma le modalità sono talmente imprevedibili e fuori norma che, per assorbirle adeguatamente spesso è necessario operare un ribaltamento carnevalesco. È quello che fa Raphael Bob-Waksberg, californiano classe 1984, nella sua prima pubblicazione compiuta che ha la forma di una raccolta di racconti di lunghezza e stile molto variabili seppur legati assieme da un’unica, chiarissima, voce. Quando ci si rivolge ai grandi autori letterari il primo errore è illudersi di imprigionarli in un genere, non accorgendosi che la loro forza sta proprio nel sostituirsi al genere come pietra di paragone. Sarebbe altrimenti impossibile spiegare la considerevole quantità di immaginari prodotti da Bob-Waksberg, dove un matrimonio trasformatosi in tragicomico rituale pagano (con tanto di esecuzione di massa di montoni) trova posto accanto alla storia d’amore tra due pendolari che non si scambiano nemmeno una parola o all’elenco incompleto delle bugie che ci raccontiamo o, ancora, al punto di vista “animalesco” del rapporto MostrUomo-cane.
Leggendo i racconti viene naturale riconoscere suggestioni alte, richiami alla grande letteratura americana contemporanea: al Salinger raccontista di cui intravediamo la grande capacità di lavorare sul non-detto e sull’ambiguità, oppure a Brautigan di Pesca alla trota in America che ammanta di normalità situazioni assurde, lundianamente in bilico tra comicità e disagio. Succede e si dice di tutto, la vita del singolo sembra costantemente minata da forze esterne di cui può solo prendere atto, subendole con la rassegnazione tipica di uno dei tanti “Giobbe” che costellano il cinema dei fratelli Coen o, addirittura, favorendone involontariamente la propagazione. Eppure, a differenza di quello che si potrebbe immaginare, c’è sempre una luce capace di riscaldare e riscattare i personaggi che prende, in prevalenza, la forma dell’amore o dell’amicizia. Vi sembrerà banale ma non c’è niente di più rivoluzionario, oggi, che riuscire a parlare di sentimenti in questo mondo scemo impazzito, o meglio, non c’è niente di più dirompente di credere con sincerità che, alla fine, quello che conti sia davvero avere vicino la persona giusta, ad esempio una ragazza fuori di testa che ti scivola accanto ubriaca e, come se ti conoscesse, ti biascica all’orecchio “Tu meriti qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata”. Nei ringraziamenti l’autore confida di aver scritto i racconti in parte prima e in parte dopo aver conosciuto la sua futura moglie e che, disponendoli in ordine di pubblicazione, si riuscirebbe a individuare l’attimo in cui il suo cuore “ha trovato l’altra metà”; voglio credere, giocandomi un caffè, che quel ragazzo preso alla sprovvista dalla frase che dà il titolo alla raccolta (che trovate a pagina 140 all’interno del racconto Regole per Taboo) sia proprio Raphael Bob-Waksberg che fa la conoscenza di quella che diventerà la donna della sua vita.
C’è qualcosa di straordinario nella fermezza con cui l’autore si aggrappa ai grandi sentimenti mentre, con l’altra mano, sottolinea la deriva del nostro presente; eppure la sua grandezza sta proprio nel riuscirci senza sembrare ingenuo o fanatico come, in pratica, accade nelle sei stagioni di Bojack Horsema, della cui infinita profondità hanno già scritto in molti. Ah, scusate, non vi avevo detto che Raphael Bob-Waksberg è il creatore di Bojack?