Il cinema è, prima di tutto, un’esperienza che lo spettatore fa assieme ad altre persone e che Menarini ripercorre attraverso dieci “stanze”.
Alexander Onoff
Alexander Onoff
Alexander Onoff è nato da poco e non può ancora avere una biografia completa. Ha molte cose da imparare ma ha già capito che gli piace leggere Bolaño e guardare i film di David Lynch.
-
-
Un’analisi appassionata del femminismo ad opera di una delle maggiori attiviste e studiose americane: bell hooks.
-
Il regista Werner Herzog racconta la storia del tenente Hiroo Onoda, l’ultimo giapponese della giungla, attraverso un diario.
-
Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata, Raphael Bob-Waksberg, Einaudi, 2021 Nel 2021 l’amore può ancora salvarci dalla…
-
Racconto in due puntate – II
“Suono o non suono le campane? Cosa direbbero in paese se le 17 di questo giorno infausto non venissero accompagnate dal suono del bronzo? Avessero concordato un’ora per attraversare la piazza non sarebbero riusciti nemmeno ad avvicinarsi alla precisione di questo momento”. -
Racconto in due puntate – I
“Non ho mai pensato che Yuri potesse essere in grado di fare del male a qualcuno e tutt’ora ne sono convinta. Anche ora che lo vedo attraversare Piazza della Resistenza con le manette ai polsi scortato da due uomini nascosti sotto uniformi nere da carabinieri. (…) la sola uniforme è capace di marcare una separazione netta tra chi guarda e chi subisce o, per meglio dire, tra il mondo di chi giudica e di chi è giudicato”. -
“Questa estate torneremo a viaggiare, dentro e fuori dalle regioni, in lungo e in largo su quasi tutto il globo terracqueo (…) Per il regista iraniano Jafar Panahi, invece, il 2020 ha rappresentato il giro di boa di un confinamento più subdolo (…) non può girare film, scrivere sceneggiature e rilasciare interviste”.
-
“Il peso non conta. Nel cinema di Matteo Garrone l’immagine emerge come unità minima e autosufficiente del lavoro del regista”.
-
Speculazione Edilizia – Avanzi
Scusate per l’incendio, è il mio terzo giorno – “Radical Choc” di Raffaele Alberto Ventura
Il compito di raccontare il presente sembra sempre più una questione da girone dei social. Per polarizzare il dibattito su una qualunque questione basta un post, una condivisione, poi cento, poi mille, ed ecco che il dibattito stesso si trasforma nella questione. (…) Come si posiziona, dunque, nell’attuale multiverso social il lavoro di Raffaele Alberto Ventura, che ha inizio con Teoria della classe disagiata?
-
Il paradosso dei detersivi prevede che l’ultimo detersivo immesso sul mercato pulisca e disinfetti più dei normali detersivi, categoria di cui farà però immancabilmente parte all’arrivo di un nuovo prodotto, ancora più pulente e disinfettante.
-
Mia madre è un’arma, Fabio e Damiano D’Innocenzo, La Nave di Teseo, 2019 C’è una scena, straordinaria, in Favolacce che non…