Ieri mattina, poco dopo alzato, ho scritto a un caro amico: «Ma secondo te Sc’vèik potrebbe essere un Lebowski austroungarico?» riferendomi al personaggio del film dei Coen. La sua risposta è stata: «Ma tu pensi sempre a Sc’vèik?»
Sotto la Mole – Libri
-
-
Asterios Polyp, David Mazzucchelli, Coconino Press, 2012 Siamo sempre più abituati a storie lineari per facilitare la fruizione da parte dei…
-
Crocevia di Punti Morti: un horror, un romanzo di formazione inverso, un viaggio dell’eroe fermo e al contrario. Ma non nel senso che la fine è l’inizio e l’eroe è un non eroe: proprio no.
-
Ballardismo applicato, Simon Sellars, Nero Edizioni, 2019 di Salvatore Cherchi La prima volta che ho avuto a che fare con Ballard…
-
Mia madre è un’arma, Fabio e Damiano D’Innocenzo, La Nave di Teseo, 2019 C’è una scena, straordinaria, in Favolacce che non…
-
Color and Light, Sally Rooney, The New Yorker, 2019 Era il giugno del 2019 ed io leggevo in ritardo i New…
-
Quando ho iniziato a leggere La promessa di Friedrich Dürrenmatt, pensavo che avrei faticato a non immaginarmi il protagonista con le rughe sregolate di Jack Nicholson e le atmosfere dell’adattamento cinematografico di Sean Penn, ma mi sbagliavo: lo scrittore svizzero non ci ha messo molto a farmi capire che avevo di fronte qualcosa di diverso.
-
di Francesco Marilungo
Pane e Allah è la seconda opera di Giorgio Gigliotti. Un libro che attraverso undici brevi preludi (racconti che vanno dalle 4 alle 20 pagine) e un concerto in tre movimenti (quasi un romanzo breve di circa 100 pagine), compone davanti ai nostri occhi un affresco riuscito di un mondo variegato e complesso: quello della sponda sud del Mediterraneo. -
di Caterina Orsenigo
Una vecchia indovina fa le carte a Loribeth: la fortuna a lei destinata è tenuta lontana da paure ed esitazioni che non le appartengono e che deve restituire al legittimo proprietario, il padre. Solo così sarà libera. -
Nalbone e Puliafito propongono una idea diversa di giornalismo, per sopravvivere all’istantismo dei giorni nostri
-
“Esiste solo la vita borghese”. Un mondo borghese e radical chic, dove si guarda il resto del mondo con curiosità e pettegolezzo, dove “le porte sono tutte socchiuse”. “Vogliamo aprirle?”
-
di Caterina Orsenigo
Per capire il nostro presente di disuguaglianze, deregulation, migrazioni e desiderio di rifuggire la globalizzazione, bisogna farsi ad un tempo remoto.