Francesca De Sanctis, nel descrivere la sua vicenda che l’ha portata dall’avere un posto fisso in una importante redazione a essere una freelance, descrive la disillusione di tutti coloro ai quali era stato promesso che l’impegno e la costanza sarebbero stati ripagati, quelli che hanno sempre creduto nel lavoro e nella dignità che offre.
#recensionelibro
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Giulio Natali, con Soste forzate, edito da Edizioni La Gru, crea un treno di parole che si muove sopra binari di carta e accompagna il lettore in un viaggio lontanissimo e allo stesso tempo vicinissimo, attraverso tutti quei comportamenti, tutte quelle emozioni, che rendono l’essere umano troppo umano.
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“Urla sempre, primavera”, è il romanzo di Michele Vaccari pubblicato da NN Editore. Una recensione a cura di Matteo Candeliere
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Oricci, con Volevo essere Vincent Gallo, costruisce un mondo che crea dipendenza come la potrebbe creare un pacchetto di Haribo. I suoi racconti sono orsetti gommosi: colorati, elastici, zuccherati, trasparenti, artificiali, alieni. Irresistibili.
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Carnival Love è una violenta, aggressiva, micidiale e segreta storia d’amore.
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“Non ho mai più avuto amici come quelli che ho avuto a 12 anni” è una delle citazioni più celebri di Stand by me – ricordo di un’estate, un film che è diventato un cult per varie generazioni di spettatori. L’estate che invece Jaime Fountaine racconta nel suo romanzo d’esordio è quella brutale e realistica di una tredicenne della periferia statunitense
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Un’analisi appassionata del femminismo ad opera di una delle maggiori attiviste e studiose americane: bell hooks.
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Beati gli inquieti è uno di quei libri che dovrebbe essere studiato nelle scuole, ma non solo, anche nei consigli comunali, nei campi da calcio. Siamo di fronte a un libro necessario.
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Intervista a Eduardo Savarese, autore di “È tardi!”, pubblicato da Wojtek Edizioni
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Attraverso un mix calibrato di realismo e parti oniriche, preparazione in vista del crescendo finale, l’autore sembrerebbe fornire una ulteriore chiave di decodifica da usare in senso generale: anche quando i giovani si trovano in situazioni disperate, a contatto con demoni concreti o metafisici, è probabile che le responsabilità risiedano nel passato e nelle scelte delle generazioni precedenti.
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Erba matta di Laura Bosio è guardare dal basso, osservare tutto da un’altra angolazione, indagare diversamente per capire cosa è andato storto e magari provare ad aggiustarlo.
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“La disputa sul Raki è una finestra su tradizioni, paesaggi, vezzi, umori, di un’altra realtà. E affacciarsi da queste finestre per me è un po’ come andare in gita scolastica, da cui torni sempre con qualcosa in più”.