Essere incinta è come fare un parcheggio a S in centro all’ora di punta: tutti ti fissano, ti danno indicazioni e, nel profondo, pensano che loro sarebbero molto più abili di te (anche se magari non hanno nemmeno la patente).
#recensionelibro
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È dal potente incipit di un’opera incredibile di Saramago che il collettivo di autrici del romanzo Le molte vite di Magdalena Valdez prende il nome, precisamente da uno dei personaggi che con un semplice gesto innocente avvia un processo di separazione inarrestabile che sfugge a ogni logica e rimedio.
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Elena inizia a cercare la madre e, al tempo stesso, a indagare i suoi ricordi: indagine del presente e indagine del passato, di un incidente che ha lasciato cicatrici profonde, indelebili e brucianti.
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Ieri mattina, poco dopo alzato, ho scritto a un caro amico: «Ma secondo te Sc’vèik potrebbe essere un Lebowski austroungarico?» riferendomi al personaggio del film dei Coen. La sua risposta è stata: «Ma tu pensi sempre a Sc’vèik?»
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Crocevia di Punti Morti: un horror, un romanzo di formazione inverso, un viaggio dell’eroe fermo e al contrario. Ma non nel senso che la fine è l’inizio e l’eroe è un non eroe: proprio no.
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Ballardismo applicato, Simon Sellars, Nero Edizioni, 2019 di Salvatore Cherchi La prima volta che ho avuto a che fare con Ballard…
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Mia madre è un’arma, Fabio e Damiano D’Innocenzo, La Nave di Teseo, 2019 C’è una scena, straordinaria, in Favolacce che non…
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Quando ho iniziato a leggere La promessa di Friedrich Dürrenmatt, pensavo che avrei faticato a non immaginarmi il protagonista con le rughe sregolate di Jack Nicholson e le atmosfere dell’adattamento cinematografico di Sean Penn, ma mi sbagliavo: lo scrittore svizzero non ci ha messo molto a farmi capire che avevo di fronte qualcosa di diverso.
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Vi hanno già consigliato cosa leggere questa estate, anche quando non avevate chiesto consigli. Siete perseguitati, lo sappiamo, ma la nostra lista di letture estive è diversa da tutte le altre. Perché? Perché questi libri non sono ancora stati scritti.
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di Francesco Marilungo
Pane e Allah è la seconda opera di Giorgio Gigliotti. Un libro che attraverso undici brevi preludi (racconti che vanno dalle 4 alle 20 pagine) e un concerto in tre movimenti (quasi un romanzo breve di circa 100 pagine), compone davanti ai nostri occhi un affresco riuscito di un mondo variegato e complesso: quello della sponda sud del Mediterraneo. -
di Caterina Orsenigo
Una vecchia indovina fa le carte a Loribeth: la fortuna a lei destinata è tenuta lontana da paure ed esitazioni che non le appartengono e che deve restituire al legittimo proprietario, il padre. Solo così sarà libera. -
di Caterina Orsenigo
Per capire il nostro presente di disuguaglianze, deregulation, migrazioni e desiderio di rifuggire la globalizzazione, bisogna farsi ad un tempo remoto.