“Lo smartphone vibra con due sequenze brevi e ravvicinate. È un messaggio. Allungo la mano sul comodino per prenderlo. Impiego qualche secondo per mettere a fuoco lo schermo. È mio fratello. Dice di esser uscito presto questa mattina, si scusa per non avermi aspettato, ma aveva urgenti impegni di lavoro. Mi suggerisce di prendere la macchina di nostro padre per raggiungere la camera mortuaria: “è ferma da mesi, ma funziona”. Rispondo con un semplice “ok” “.
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