Una storia al contrario, Francesca De Sanctis, Giulio Perrone Editore, 2020
“Io sono al centro. l’unica a rimanere senza un posto”.
Nel suo libro, intitolato Una storia al contrario, la vita lavorativa (e non solo) di Francesca De Sanctis si intreccia con quella di uno dei più importanti giornali italiani: Francesca lavorava infatti all’Unità, dove era stata assunta a tempo indeterminato quando aveva appena 25 anni. Per lei, che veniva da una piccola realtà di provincia, essere in quella redazione significava realizzare un sogno: diventare giornalista, scrivere del suo amato teatro, essere al centro delle cose quando accadono e poterle raccontare a coloro che vogliono ascoltare. Poi però nel 2014 L’Unità sospende le pubblicazioni e Francesca, incinta della seconda figlia, finisce in cassa integrazione. Lo viene a sapere mentre è al Teatro Valle occupato per scrivere un pezzo che non vedrà mai la luce. Francesca si trova così a dover ricominciare da zero e a dover affrontare il precariato, diventando una delle tante freelance che si fanno pagare a pezzo, cercando di far quadrare i conti e rimanere a galla. E se la famiglia rimane il punto fermo di Francesca, anche la salute inzia a vacillare.
Quella narrata nel libro non è solo una vicenda personale ma diventa il racconto collettivo di almeno due generazioni. Il libro di Francesca De Sanctis incarna la disillusione di tutti coloro ai quali era stato promesso che l’impegno e la costanza sarebbero stati ripagati, quelli che hanno sempre creduto nel lavoro e nella dignità che offre. Adesso Una storia al contrario è diventata anche una pièce teatrale con la regia e l’interpretazione di Elena Arvigo, che sul palco riporta la vicenda di Francesca e la disillusione di tutti coloro che hanno visto le proprie promesse tradite.